Test genetico che studia i seguenti polimorfismi:

TEST PER IL METABOLISMO DELL’ACIDO FOLICO (MTHFR)

La carenza di acido folico può influenzare negativamente le prestazioni dell’atleta riducendo il rendimento sportivo e ostacolando i processi di riparazione muscolare oltre a predisporre l’atleta al rischio di patologie cardiovascolari.

TEST PER IL METABOLISMO DELLA VITAMINA D (VDR)

Un buon metabolismo della vitamina D comporta un minor rischio di fratture, miglioramento della forza muscolare, della velocità e della capacità di salto, diminuendo il rischio di infrotuni del 20%.

SCREENING DELLO STATO INFIAMMATORIO (TNF-alfa e IL6)

L’attivazione di uno stato infiammatorio cronico determina una risposta negativa nei confronti dell’esercizio fisico intenso con conseguente rischio di infortuni e peggioramento della performance sportiva.

TEST DI INTOLLERANZA GENETICA AL LATTOSIO (LPH)

L’intolleranza al lattosio induce effetti indiretti sulla performance sportiva quali stanchezza, difficoltà di concentrazione, insonnia, nervosimo e malessere generalizzato.

SCREENING PER L’APPORTO DI OSSIGENO ALLE FIBRE MUSCOLARI (ACTN3)

Il test del gene ACTN3 permette di capire se è prodotta in misura sufficente la proteina che porta lo stesso nome e che è coinvolta nella contrazione muscolare e nell’apporto di ossigeno alle fibre muscolari.

SCREENING PER UNA CORRETTA RIMOZIONE DELL’ACIDO LATTICO DALLE FIBRE MUSCOLARI (MCT1)

Una corretta sintesi di MCT1 permette una maggiore resistenza agli sforzi fisici con una maggiore rimozione dell’acido lattico.

SCREENING PER IL RISCHIO DI TENDINOPATIE E LESIONI SPONTANEE (COL1A1, COL5A1)

Esiste una predisposizione genetica verso gli infortuni che coinvolgono sia le strutture tendinee e legamentose (es. tendine d’Achille) sia la capacità estensiva delle articolazioni. I geni più fortemente associati a tali predisposizioni sono COL1A1 e COL5A1.

SCREENING DELLO STRESS OSSIDATIVO (SOD)

La positività di questo polimorfismo si associa ad una bassa capacità antiossidante, un calo della prestazione sportiva associata ad affaticamento, un tempo più lungo di recupero e una maggior probabilità di danno muscolare.

Insieme al risultato del test viene consegnata una tabella di alimenti da incrementare o diminuire in base ai polimorfismi rilevati e un’indicazione sull’integrazione ottimale da effettuare per migliorare la performance sportiva.